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Mostra itinerante
La mostra Pier Luigi Nervi, Architettura come Sfida è la prima grande retrospettiva internazionale realizzata sull'opera e la figura di Pier Luigi Nervi.
Si tratta di un progetto espositivo itinerante prodotto e organizzato dall’Associazione Pier Luigi Nervi Research and Knowledge Management Project con sede a Bruxelles e il Civa (Centre International pour la Ville, l’Architecture et le Paysage) di Bruxelles, in cooperazione con il MAXXI/Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo e la collaborazione dello CSAC/Centro Studi e Archivi della
Comunicazione dell’Università di Parma.
Sotto la guida di un comitato scientifico internazionale, presieduto dallo storico dell’architettura Carlo Olmo, il progetto è frutto di una collaborazione tra il Politecnico di Torino, l’Università di Tor Vergata e l'Università la Sapienza di Roma.
Il tour della mostra, iniziato nel 2010, prevede diverse tappe in Italia e all'estero.
Dopo la tappa presso il Centro Internazionale d'Arte e Cultura di Palazzo te a Mantova recentemente conclusasi, l'esposizione è allestita presso l'Ex-Chiesa dell'Addolorata a Salerno dall'8 dicembre 2012 al 24 febbraio 2013, promossa dal Comune di Salerno con il sostegno della Regione Campania e il contributo della Fondazione della Cassa di Risparmio Salernitana.
Global sponsor del progetto espositivo sono ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili), Italcementi, Permasteelisa Group e Loterie Nationale.
L'allestimento si compone di un nucleo centrale di 12 opere selezionate tra le più celebri realizzate da Nervi in tutto il mondo e da sezioni tematiche realizzate a “misura”, dove di volta in volta si introducono nuovi materiali, studi,testimonianze.
Attraverso l'esposizione dei progetti che hanno portato alla realizzazione di opere quantitativamente e qualitativamente eccezionali, testimoniate in tutti i cinque continenti e costruite per i committenti più diversi (dall’Unesco a Papa Paolo VI), è possibile ripercorrere una storia che sarebbe altrimenti difficile da raccontare, dove le tecniche rivoluzionarie di costruzione si incrociano con la storia politica italiana e internazionale.
Ed è proprio un progetto itinerante di mostre che meglio permette di esplorare la complessità dell'universo di cultura e relazioni in cui Nervi ha operato, oltre a fornire i mezzi per analizzare l'invenzione formale nelle sue opere in qualità di autore che ha permesso a Nikolaus Pevsner di definirlo come «il più geniale modellatore di cemento armato della nostra epoca».
Il nucleo centrale della mostra ruota attorno all'illustrazione, attraverso disegni originali e riproduzioni fotografiche, di una selezione delle 12 opere più celebri di Nervi, in Italia e nel mondo - dagli Hangars di Orbetello e Orvieto degli anni Trenta, alla Cattedrale di St. Mary a San Francisco, alla Sala delle Udienze Pontificie e all'Ambasciata di Brasilia della fine degli anni Sessanta, passando per le opere olimpiche di Roma al termine degli anni Cinquanta e per quelle torinesi di Torino Esposizioni e del Palazzo del Lavoro.
Il percorso si snoda scandito da una sequenza fotografica che propone la lettura di dieci su dodici opere iconografiche di Nervi ancor oggi esistenti, realizzata dall’obiettivo di Mario Carrieri, grande maestro della fotografia d’architettura.
I modelli fisici delle 12 opere presentate in mostra, realizzati con la tecnologia della stampa a prototipazione rapida, sono stati ideati dal NerViLab del Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica della Sapienza Università di Roma e dal Dipartimento di Ingegneria Strutturale del Politecnico di Torino, al fine di contribuire alla comprensione della profondità del pensiero nerviano, puntando a trasmetterne l’esito più felice: l’espressività spaziale delle composizioni strutturali comunicate tramite il linguaggio geometrico.
L'allestimento è anche animato da testimonianze in video, con interviste e filmati d'epoca ritrovati negli archivi di Raiteche e Istituto Luce. Accompagna la mostra un catalogo di 240 pagine, edito da Silvana Editoriale stampato in italiano, inglese e francese, che rappresenta il primo studio sull'insieme dell'opera di Nervi realizzato dopo la sua scomparsa.