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VIADOTTO DI CORSO FRANCIA, 1958-1960, con Vittorio Cafiero, Adalberto
Libera, Amedeo Luccichenti, Vincenzo Monaco e Luigi Moretti
Il Viadotto è l'ultimo episodio dell'avventura olimpica di Nervi e anche una delle poche infrastrutture viarie realizzate dall'ingegnere (autore, successivamente, di un celebre progetto di ponte sospeso sullo Stretto di Messina).
La struttura solleva il traffico veloce ripristinando a terra la continuità tra le due parti del Villaggio destinato agli atleti, progettato da Vittorio Cafiero, Adalberto Libera, Amedeo Luccichenti, Vincenzo Monaco e Luigi Moretti. Le pile e l'intradosso del viadotto divengono quindi parte integrante nella composizione architettonica del quartiere, definendo una passeggiata coperta, attrezzata nelle previsioni iniziali con negozi. Se il tracciato e l'impostazione generale sono frutto di un lavoro collettivo di progettazione, la definizione esecutiva della struttura è certamente opera di Nervi.
La sequenza prospettica delle pile crea un gioco plastico e di luce per effetto dell'adozione di una delle soluzioni statiche del Sistema Nervi: il pilastro a sagoma variabile. Impiegato per la prima volta nella sede dell'Unesco a Parigi, il pilastro sagomato è generato da una superficie rigata che unisce i punti omologhi della sezione di base (in questo caso cruciforme) con la sezione di sommità (qui semplicemente rettangolare). Naturalmente non si tratta solo di una scelta formale ma della soluzione perfettamente rispondente alla distribuzione degli sforzi, nonché economica e facile da realizzare.
Sulle mensole che sbalzano simmetricamente dal pilastro, si appoggiano le travi longitudinali sagomate a V, realizzate di ferrocemento, preparate a terra - 4 al giorno - nel consueto cantiere di prefabbricazione parallelo al cantiere in opera.
La costruzione dell'opera è affidata alla Ingg. Nervi e Bartoli, a trattativa privata, per 1,2 miliardi di lire, a metà maggio del 1959, in gravissimo ritardo. L'impegno, apparentemente impossibile, di rendere il lungo viadotto percorribile in tempo per l'apertura dei Giochi viene ancora una volta rispettato.