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La ripetizione seriale nelle opere di Pier Luigi Nervi
Nei suoi progetti, Nervi moltiplicava o divideva? Quali tipi di ripetizione seriale utilizzava?
Da un lato, è evidente come il metodo della discretizzazione, attuato mediante il noto “sistema Nervi”, prevalga nelle costruzioni nerviane quali il Palazzetto dello sport di Roma ed il Padiglione delle Conferenze Unesco (Parigi, Francia): superfici curve scomposte in piccoli moduli prefabbricati che vengono assemblati tra loro. D’altro canto, è presente in molte opere anche la ripetizione seriale intesa come “moltiplicazione modulare”; ne è un esempio lo Stadio Comunale di Firenze. Per questa opera Nervi progetta un singolo telaio, cioè una struttura costituita da una serie di elementi in cemento armato, che poi ripete numerose volte; questi telai vengono distribuiti intorno al campo da gioco e collegati da strutture secondarie, il tutto per formare le tribune dello stadio. A seconda della loro posizione, i telai vengono talvolta leggermente modificati rispetto al modulo base: ad esempio, la tribuna principale è costituita da telai dotati di una pensilina che ripari gli utenti dalle intemperie.
Schema costruttivo dello Stadio di Firenze: il singolo telaio, potenzialmente autonomo, viene ripetuto più volte lungo il perimetro del campo da gioco.