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PADIGLIONE DELLE CONFERENZE UNESCO, PARIGI
DATI GENERALI DELL’OPERA
Località: Parigi, Francia
Periodo di progettazione: 1953-1954
Periodo di costruzione: 1955-1958
Funzione: Sale conferenze
Cos’è:
Il padiglione è un edificio a pianta trapezoidale, di lato maggiore di circa 70 m e lati minori di circa 35 e 60 m, che ospita una sala conferenze principale di circa 1600 mq ed altre tre sale più piccole, oltre ad uffici e servizi.
L’edificio fa parte di un complesso più vasto, la sede dell’UNESCO, che comprende anche un edificio più grande per uffici, due corpi piccoli e gli spazi esterni. Il palazzo per uffici del segretariato ha una forma ad “Y” costituita da tre bracci larghi circa 15 metri scanditi da una serie di telai ad interasse di sei metri. Questi tre corpi convergono in un nucleo centrale in c.a. ove sono posizionate le scale e gli ascensori.

La copertura del padiglione è costituita da una piastra[1] corrugata in cemento armato libera da strutture intermedie, ad eccezione di una fila centrale di sei pilastri. Agli estremi della copertura, in corrispondenza dei lati minori del trapezio, la piastra si piega assumendo un andamento quasi verticale e formando così le due pareti chiuse, anch’esse corrugate, di testata dell’edificio.
La struttura così ottenuta si comporta come un telaio[2] tridimensionale a due campate, nel quale la piastra di copertura è sottoposta principalmente a sforzi di flessione[3]; per incrementarne la resistenza Nervi decide di inserirvi una soletta in c.a. di spessore limitato, utile ad assorbire parte degli sforzi di compressione[4].
Le pareti ondulate di testata poggiano su basamenti costituiti da una serie di pilastri tozzi posti a distanza di circa cinque metri l’uno dall’altro; i due basamenti si trovano alla quota del piano interrato, dove una fitta maglia di travi e pilastri, praticamente indipendente dal resto della struttura, sorregge il solaio di calpestio del piano terra.

Le elevate capacità strutturali della piastra, che le consentono di coprire luci superiori ai 30 metri e di estendersi in larghezza fino a 60 m, sono dovute al suo profilo corrugato; questa conformazione consente di sfruttare contemporaneamente due principi strutturali: la resistenza per forma ed il comportamento a due vie.
- RESISTENZA PER FORMA: a parità di materiale impiegato per la sezione, l’andamento corrugato consente di “allontanarne la materia” dal piano neutro della sezione, con conseguente incremento di rigidezza. L’inserimento della soletta di rinforzo, inoltre, costituisce una serie di sezioni chiuse (e quindi non sviluppabili) collegate tra loro.

- CONTRIBUTO TRASVERSALE: la struttura è costituita da una piastra ad una via[1] (gli appoggi sono disposti lungo un solo asse), nella quale l’ondulazione amplifica il contributo trasversale tipico delle piastre caricate asimmetricamente. La singola onda costituisce una trave principale, mentre la striscia corrugata trasversale si comporta come una serie di archi affiancati che contribuiscono al sostenimento dei carichi agenti sulle travi principali e pertanto incrementano la rigidezza dell’intera struttura.

La copertura ondulata è realizzata in cemento armato; la progettazione strutturale di questo materiale prevede che la componente di trazione[1] derivante dagli sforzi flessionali sia assorbita esclusivamente dai ferri di armatura, trascurando la resistenza a trazione del calcestruzzo in quanto esigua; alla componente di compressione[2], invece, reagiscono entrambi gli elementi.


Nel progettare la copertura del padiglione Nervi riscontra delle criticità relative alle fibre di calcestruzzo soggette a compressione; decide quindi di inserire una soletta di rinforzo che corre lungo la superficie corrugata, spostandosi dal lembo inferiore a quello superiore, e viceversa, per trovarsi sempre sul lato compresso della piastra. Con la presenza della soletta, gli sforzi di compressione si ripartiscono su una quantità di calcestruzzo molto più elevata, e quindi meno stressata.